Chiesa della Sacra Famiglia
La Chiesa della Sacra Famiglia, progettata da Paolo Portoghesi nel 1969, e realizzata a Fratte, è un grande intervento di architettura sacra post conciliare.
Nel quartiere di Fratte, lungo la strada che porta a Avellino e a Benevento, l’antica via dei due Principati che univa le città longobarde di Salerno a quello di Benevento, sorge un capolavoro di architettura contemporanea poco conosciuto e poco visitato anche a Salerno: la Chiesa della Sacra Famiglia. L'edificio fu progettato dall’ingegnere salernitano Vittorio Gigliotti e da Paolo Portoghesi (1931), già direttore della Biennale di Venezia e teorico del post-moderno in architettura.
La chiesa fu edificata tra il 1971 e il 1974, in un quartiere che ha origini antichissime – qui si insediarono gli Etruschi nella città nota come Irna – e che nell’Ottocento è stato sede di importanti manifatture, così da diventare un quartiere operaio.
Le forme curve e il cerchio sono gli elementi caratterizzanti l’intervento architettonico, come metafora del divino e della sua centralità. Tre cerchi concentrici, a simboleggiare la Trinità, sono gli elementi su cui il progetto è realizzato. La dedica alla Sacra Famiglia è invece rappresentata dalle due rampe d’ingresso. L’interno, illuminato da belle vetrate colorate (verde-azzurro e giallo-bianco) combina una prima impressione di chiesa tradizionale, con tetto spiovente e alto campanile, con la centralità dell’altare maggiore, tipica della nuova chiesa conciliare, fatta di dialogo assembleare.
Una scultura di Mario Siniscalco in ottone, impreziosisce la cappella del tabernacolo.
Via Nicola Buonservizi, Salerno.