Complesso di Santa Sofia e Chiesa dell'Addolorata
Scenografica Chiesa e complesso monastico longobardo che sorge nell'antico Foro Romano
Il Complesso della Chiesa dell’Addolorata e del Monastero di Santa Sofia ha una storia antica. Il monastero risale come fondazione al IX secolo e quindi è di origine longobarda, come testimonia anche il nome che richiama alla Chiesa di Benevento e alla chiesa imperiale di Costantinopoli, dedicata alla Santa della conoscenza.
Dopo varie vicissitudini, nel 1500 a Salerno arrivano i gesuiti e si insediano nel monastero, edificando la chiesa nelle forme in cui oggi la vediamo. La bella scalinata che dà accesso alla chiesa, è la prova dell’intento scenografico caratteristico della Controriforma e della vocazione alla rappresentazione sacra dei Gesuiti. Tutta la piazza risulta fortemente scenografica, in uno dei luoghi caratteristici della città romana, identificata da qualcuno come il luogo del Foro, e sicuramente la partenza della via che conduceva a Nocera.
Oggi la chiesa è adibita a luogo di eventi culturali e di esposizione. L’interno è arricchito da dipinti murali del XVI e XVII secolo.
L’antico monastero del IX secolo fu prima maschile e poi femminile, sotto la giurisdizione della Badia Benedettina di Cava. Oggi l’edificio, che affaccia su largo Abate Conforti, si caratterizza in due corpi di fabbrica uniti da un passaggio con un giardino.
Sul prospetto di via Trotula de Ruggiero è emersa una quadrifora traforata di archi intrecciati, attribuibile al XIII secolo.
Il nome dell’Addolorata è del XIX secolo, quando la chiesa passò appunto alla confraternita omonima.
Dal 2018 una sezione del complesso ospita il Palazzo Innovazione, uno spazio di co-working per start up, imprese e privati.
La Chiesa dell'Addolorata è aperta in occasione di mostre ed eventi culturali.
Largo Abate Conforti, Salerno.