Museo Città Creativa
Nasce per valorizzare l'arte ceramica in ogni sua forma e rappresenta uno spazio innovativo e dinamico nel quale si alternano mostre e laboratori creativi.
Da Fratte salendo sulla collina di Ogliara si arriva al Museo “Città creativa”, centro municipale di sperimentazione e documentazione della ceramica contemporanea. Nato nel 1997 come progetto di rilancio economico, sociale e culturale dell’antica tradizione artigianale del “cotto di Rufoli” a poca distanza dalle antichissime Fornaci a fascine che sono state recentemente ristrutturate dai Fratelli De Martino, produttori del cotto locale secondo gli antichi rituali del fuoco.
Rufoli, in altre parole, è l’antica terra-madre da cui i vasai campani ed anche quelli di Vietri attingevano ed attingono la materia prima per lavorarla e renderla manufatto. Fin dai tempi etruschi la zona di Brignano fino a Rufoli è stata sede di attività di estrazione e lavorazione ceramica, il cotto base dell’edilizia locale: ed a partire da quei laterizi semilavorati ha avuto origine la scuola vietrese, vivificata e rinnovata fra gli anni venti e trenta dal cosiddetto gruppo tedesco, capitanato da Richard Dolker. Sul finire degli anni cinquanta nuovi laterizi più economici sostituirono i vecchi mattoni in cotto. Prodotti su scala industriale sostenevano meglio ed economicamente il boom edilizio e demografico di quegli anni. E la produzione artigianale subì una prima sterzata che gradualmente continuò negli anni.
Attualmente le Fornaci De Martino sono le uniche superstiti di quei modi e ritmi artigianali e chi le visita può assistere al suggestivo ciclo ceramico a fascine oramai del tutto scomparso altrove, dalla estrazione nella cava fino allo scalpellino che rifila ogni mattonella una ad una.
Il Museo “Città Creativa”, nato nel 1997 per volontà dell’Amministrazione Comunale di Salerno, è uno spazio – laboratorio rivolto alla ricerca di nuove identità ceramiche per valorizzare e rilanciare la produzione del cotto artigianale di Rufoli, nonché luogo di sperimentazione e documentazione sulla ceramica contemporanea.
L’Amministrazione Comunale puntò a ridare vitalità al retroterra storico - artigianale di Rufoli, proponendo un “museo dinamico” che avesse come proprio fine la riscoperta dell’identità di un territorio caratterizzato da secoli dalle attività ceramiche attraverso la riattivazione delle vecchie fornaci abbandonate, la promozione di attività didattica e la promozione di artisti nuovi ed innovativi del campo. Dal ’97 ad oggi il Museo si è fatto promotore di tutti gli obiettivi sopraccitati attraverso: esposizioni di arte ceramica contemporanea, mostre didattiche e performance di arte raku ; corsi di ceramica-base, di decorazione su cotto ed altre arti applicate rivolte per lo più alle giovani generazioni; iniziative turistiche, nell’ambito della manifestazione annuale “Visitiamo la città”; concorsi ceramici; convegni di interesse storico, artistico sociologico nell’ambito dell’artigianato ceramico, creazione di alcuni laboratori ideativi concessi in comodato d’uso ai ceramisti: Enrica Rebeck, Marco Bacchilega, Marcello Ragone, Vincenzo Borriello-torniante. La collezione di opere di arte ceramica si è andata gradualmente formando attraverso le donazioni che si sono succedute alle esposizioni effettuate da parte di artisti, ceramisti, architetti e/o associazioni attive in questo centro sperimentale. Queste opere sono collegate fra loro dal filo della ricerca e della sperimentazione di tecniche, forme e cromie nuove.
I principali artisti che hanno esposto e donato:
Riccardo Dalisi (mattonelle esterne e piastre in deposito), Lello Esposito, Lucio Liguori, Ugo Marano (mattonelle realizzate per il pavimento dell’ultima sala del Museo), Enrica Rebeck e Marco Bacchilega( Bottega Ta), Monica Amendola, Ilaria Di Giacomo (curatrice dei corsi del Museo secondo il metodo Munari di Faenza), le due honduregne Ubaldina e M. Magdalena Manzanares, gli argentini Josè Bravo ed Aitor Romano (due grandi tele ultima sala), l’italo-francese Biagio Pancino, Sofia De Mas e Pierluigi De Mas (produttore di Jacovitti), Gelsomino D’ambrosio, Pietro Falivena, Augusto Pandolfi, Antonio Petti, Marco Vecchio, Pietro Lista, Giovanni Cavaliere, Ferdinando Vassallo.
Nel 2003 il Museo partecipa al Festival Cartoons on the Bay a Positano, invitando filmakers ed illustratori presenti alla manifestazione a decorare a tema libero una o più mattonelle in cotto di Rufoli. Aderiscono all'iniziativa: Bruno Bozzetto, Yusako Fusaki, Lino e Rosanna Banfi, Pierluigi Pagot (figlio del creatore di Calimero), Maurizio Nichetti, Fusako Yusaki (nota ai ragazzi per la trasmissione l’Albero Azzurro), Gregoire Solotareff premiato per la serie televisiva Loulu. La collezione di più di 100 mattonelle che ne è risultata è in mostra permanente presso il Museo.
Testo di Gabriella Taddeo
Via di Ogliara 127/143, Salerno.