Villa Comunale
Il giardino della città, progettato nel 1870 all'ingresso della città da Vietri sul Mare.
La Villa Comunale è un vero e proprio orto botanico di piante rare e conserva l'aria tranquilla e austera del periodo post-risorgimentale, in cui fu costruita.
Nati in stretta connessione con l’eclettico teatro municipale, inaugurato nel 1872, i Giardini della Villa Comunale di Salerno rappresentano per la città post-unitaria un’espansione delle mura storiche, per creare un’area pubblica ricreativa e di svago, ma anche di rappresentanza per la nuova classe emergente.
Il nucleo storico della Villa è costituito da un viale alberato che partiva dalla famosa fontana di Esculapio, detta anche di “don Tullio”, dal nome del benestante salernitano che la donò alla città, realizzata nel 1790. Fino alla metà del XIX secolo il borgo cittadino con il lungomare murattiano, la fontana e la Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo (oggi Sant’Anna al Porto), ancora “bagnati” dal mare, costituirono l’immagine ufficiale della città che fu consegnata alla storia dalla foto realizzata nel 1852 da un fotografo francese, Paul Jeuffrain.
La Villa quale ora la possiamo vedere, seppur profondamente trasformata, nacque solo dopo l’unità d’Italia, precisamente nel 1874, su progetto dell’architetto Casalbore.
L’intervento prevedeva aiuole e percorsi curvilinei, piantagioni, statue e fontane su di un riempimento di forma triangolare tagliato da due viali; una base rialzata per la musica era posto al centro, mentre la preesistente fontana era usata da sfondo prospettico verso il mare. Le dimensioni e gli spazi esprimevano una rinnovata e più ampia concezione urbana, ponendo le basi per la creazione di un collegamento tra il centro storico e il fronte del mare, biglietto da visita per una città che vive fortemente il rapporto con l’acqua.
La Villa Comunale diventò il fulcro della vita mondana nella Salerno Ottocentesca, vi si svolgevano periodicamente concerti e manifestazioni anche a carattere religioso.
Dopo le distruzioni dell’ultimo dopoguerra furono impiantati nei giardini molti lecci disposti in filari, palme delle Canarie (oggi purtroppo scomparse), pini d’Aleppo e domestici (Pinus pinea), cedri himalayani (Cedrus deodara), un alto gruppo di Washingtonia filifera sposato a Bougainvillea glabra, oltre ad esempi isolati di curiosità botaniche.
A partire dagli anni 60 l’asfaltatura dei vialetti, i materiali moderni in sostituzione di quelli originari, una manutenzione poco attenta e un diffuso vandalismo avevano deteriorato la villa, al punto che, tranne gli esemplari arborei, ben poco era rimasto dell’arredo originario.
Negli anni Novanta la Villa Comunale è stata interessata da un prestigioso intervento di restauro botanico ed architettonico che ha visto l'ampliamento dell'area verde, radicalmente riqualificata e destinata ad orto botanico con l'innesto di nuove piante rare, legate alla cultura mediterranea e il restauro della fontana centrale e degli altri monumenti. Il progetto ha recuperato molti elementi originari: sedute in pietra e ferro ed esemplari notevoli di pini, lecci e palme. L’uso di piante “antiche”, a cui vengono affiancate varietà moderne, ha impreziosito gli arredi storici riproposti, le pavimentazioni leggere e luminose, i diffusori sonori. Su richiesta dell’Amministrazione comunale è stata inserita una recinzione molto trasparente con numerosi varchi che ha reso la villa una cerniera verde tra il Teatro, via Roma, il palazzo della Prefettura e il Lungomare.
Nel corso degli anni il giardino è stato arricchito con alcuni monumenti. Nel 1890 fu inaugurata una statua - opera di Alfonso Balzico - dedicata a Giovanni Nicotera, Ministro dell’Interno nel governo De Pretis del 1876 e partecipante alla spedizione dei “trecento giovani e forti”. L’opera originale, realizzata nel 1897 dallo scultore Alfonso Balzico, venne fusa per realizzare proiettili durante la guerra mondiale, ma, negli anni 60 ne fu ricollocata un’altra dell'artista Corrado Patroni. La nuova statua rappresenta Giovanni Nicotera colto nell’atto di strappare la propria condanna a morte. Al leader della spedizione dei trecento, Carlo Pisacane, è dedicato un altro monumento nella Villa, il primo destinato all’eroe dello sbarco di Sapri. Più recenti sono i due busti dedicati al parlamentare Clemente Mauro e al politico antifascista e Ministro del Governo Badoglio Giovanni Cuomo, realizzati dallo scultore salernitano Gaetano Chiaromonte
La Villa Comunale è da anni sede di diverse manifestazioni. Nel mese di aprile si svolge la tradizionale "Mostra della Minerva", un mercato-mostra di piante rare ed oggetti per il giardino. Nel periodo invernale la villa, invece, si trasforma nel Giardino Incantato, con le installazioni luminose delle Luci d'artista.
Si ringrazia Enrico Auletta, architetto e paesaggista Aiapp e curatore del progetto di restauro
Villa Comunale, Ingressi da Via Roma, Via Lungomare Trieste e Via Gaetano D'Agostino, Salerno.
La villa comunale è aperta al pubblico dal lunedì alla domenica:
- da Aprile a Settembre: dalle ore 08:00 alle 24:00;
- da Novembre a Marzo dalle ore 08:00 alle 20:00.
L'ingresso alla villa comunale è consentito fino a 30 minuti prima dell'orario di chiusura.