Contesse e Contadine, mostra all'Archivio di Stato, fino al 2 maggio
Abiti, Immagini, Documenti
Data pubblicazione 05/03/2009
ARCHIVIO DI STATO DI SALERNO
Contesse e contadine: abiti immagini documenti.
La mostra, inaugurata l’otto marzo 2009, è frutto della collaborazione con la signora Anna Marra, che ha messo a disposizione la sua ricca collezione di abiti ed oggetti del passato legati al mondo della donna; con La Mediateca Comunale ed “S. Augelluzzi” ed il Centro Studi S. Augelluzzi di Eboli, con l’Associazione Agorà dei Liberi di Capaccio Paestum, con il Centro per la Conservazione ed il Restauro della fotografia di Nocera Inferiore, oltre ad alcuni privati che hanno messo a disposizione le proprie raccolte per raccontare frammenti della vita delle donne a cavallo fra Ottocento e Novecento. I due termini del titolo, Contesse e contadine sono i due poli intorno a cui ruota il racconto: da un lato le operaie e contadine e il lavoro nei campi e nelle fabbriche, dall’altro le donne dei ceti agiati cui principali occupazioni erano la cura della famiglia e la gestione della casa. Tra questi due poli si articolano i diversi aspetti della vita della donna: il lavoro, il matrimonio, la famiglia e la moda, in un percorso che non vuol essere esaustivo, ma piuttosto “suggestivo”.
La collezionista Anna Marra ha portato nell’Archivio di Stato oggetti antichi ed inusuali, facendo rivivere la ricca e ricercata signora fin de siècle attraverso l’esposizione di abiti, ventagli ricamati, ombrellini, oggetti di bellezza, occhialini da teatro, capi di biancheria, eleganti toelettes vere e proprie opere d’arte della manualità femminile. Uno spazio è dedicato anche alle contadine, con gli oggetti semplici e poveri della vita quotidiana e gli abiti della tradizione popolare.
Nell’atrio dell’Istituto sono invece esposti immagini e documenti: la Mediateca S. Augelluzzi di Eboli propone le immagini di donne tratte dall’Archivio fotografico Gallotta, il Centro Studi S. Augelluzzi una ricca serie di riviste dei primi del Novecento, l’Associazione Agorà dei Liberi di Capaccio Paestum, che ha fortunosamente recuperato le antiche lastre del fotografo Vincenzo Palumbo, mette a disposizione una serie di immagini di donne in posa ed alcuni abiti dei primi del Novecento, mentre dai fondi dell’Archivio di Stato sono emerse foto che ritraggono operaie al lavoro nei tabacchifici.
I materiali sono stati suddivisi in sezioni che propongono un itinerario fra tematiche e aspetti pubblici e privati: Donne al lavoro, Sposa e madre, L’operosità femminile: l’arte del ricamo e del cucito, gli abiti della tradizione popolare, La moda e infine Donne in posa. In quest’ultima sezione l’obiettivo ha fissato volti e figure di donne coi loro abiti della festa su scenografie create ad arte. Nella rigidità delle foto, giovinette, donne mature, contadine o contesse, diventano protagoniste e cercano di “apparire”, come nelle gallerie di dipinti delle epoche precedenti. La fotografia diventa in questo caso elemento altamente democratico, perché mette le numerose popolane – per la prima volta in posa per il fotografo – sullo stesso piano delle donne dei ceti elevati.