XIV Festival Internazionale Piano Solo
Tre appuntamenti in programma a Palazzo di Città tra il 18 novembre e il 1° dicembre
Data pubblicazione 17/11/2022
Si terrà dal 18 novembre al 1° dicembre la XIV edizione del Festival Internazionale Pianistico “Piano Solo”, promossa dai pianisti Paolo Francese e Sara Cianciullo, sotto l’egida, del Comune di Salerno con la collaborazione di Alberto Napolitano Pianoforti. I tre appuntamenti in programma, punti chiave di un cartellone che vedrà a confronto il magistero italiano, tedesco e russo, saranno vissuti nell’ormai abituale e prestigiosa sede che è il Salone dei Marmi del Palazzo di Città.
Il concerto pubblico, il recital può divenire un momento particolare della vita culturale, e può essere un qualcosa di qualitativamente non riducibile ad alcun altro; lo è quando il suono, in questo caso del pianoforte, strumento solista per eccellenza, diventa non solo portatore, ma rivelatore di tutte le ricerche fenomenologiche, storiche, critiche. La Salerno musicale ha ormai da ben oltre dieci anni, protagonista assoluto, in un questo festival di caratura internazionale il pianoforte, uno strumento che racchiude in sé una parte vastissima della storia dell’Uomo, le sue doti creative, l’abilità tecnica, le emozioni, i pensieri. Lo ha in uno spazio simbolico che è il cuore civico della città, secondo le molteplici valenze che caratterizzano il suo ambito culturale, ponendosi come “spazio aperto” a una migliore sinergia con i cittadini, e con iniziative strategiche di ampio respiro e in condivisione. Un concetto di accessibilità incorpora in sé molteplici significati e accezioni, che vanno dagli aspetti più propriamente fisici e tecnici, fino ai temi della fruibilità del patrimonio culturale da parte della collettività. Fruibilità, intesa come strumento per favorire l’accessibilità a luoghi identificato con ben altro e trasformato eccezionalmente in sala da concerto, diventa potente leva di sviluppo, che contribuisce così a ulteriori riflessioni sulla conoscenza e sulla valorizzazione del nostro patrimonio.
La direzione artistica del Festival, ha inteso calare sia i solisti che il pubblico, in quella profonda e vitale sensazione di ebbrezza, che si prova trovandosi ad essere “voce sola”, sul palcoscenico, la sensazione di essere trasportato dal sostegno dell’uditorio e sfidato dal suo commento, essere ispirato e creare al tempo istesso, una massa di suono d’infinita varietà, sensazioni inebrianti da vero conquistatore.